Bosnia Herzegovina

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Categoria: Europa

BOSNIA HERZEGOVINA

 

Bosnia vino reportIl Mercato del VINO in BOSNIA-HERZEGOVINA
Report 2024


Formato: PDF
Prezzo: Euro 36
Codice prodotto: BHE24REP
Pagine: 50
Stato: in preparazione

Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche  - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi  - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato bosniaco - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.

 

 

 Bosnia vino databaseIl Mercato del VINO in BOSNIA-HERZEGOVINA
Database 2024

Formato: Excel
Prezzo: Euro 24
Codice prodotto: BHE24DB
Numero riferimenti: 60
Stato: in preparazione

Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana

 

 

 

 

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IL MERCATO DEL VINO IN BOSNIA-HERZEGOVINA
(Breve introduzione)

 

La Bosnia è probabilmente il paese, tra gli ex appartenenti alla Federazione Jugoslava, che più ha sofferto per le guerre balcaniche degli anni Novanta, basti pensare alla vicenda tragica dell’assedio di Sarajevo.
Ancora oggi, a più di vent’anni da quelle vicende, il paese ha una situazione politica instabile e un contesto economico molto fragile. Anche il processo di avvicinamento all’Unione Europea ha subito un rallentamento e la crisi economica internazionale ha colpito pesantemente il sistema produttivo di un paese nel quale la disoccupazione è superiore al 40%.
In Bosnia, come in tutta la ex Jugoslavia, il vino è ben conosciuto, anche se la bevanda alcolica maggiormente consumata è la birra, il vino è visto come un prodotto più sofisticato, più costoso, per non parlare dei vini d’importazione che sono dei veri e propri prodotti di lusso.
In Bosnia la maggioranza della popolazione, circa il 40% è di religione musulmana, ma non vi sono problemi  ed ostacoli particolari al consumo di alcolici, anche se la parte più osservante della popolazione di fede islamica non consuma vino.
Il settore vitivinicolo del paese durante gli anni Novanta ha subito un tracollo e solo negli ultimi vent’anni ha iniziato una lenta ripresa. Il settore è ancora piuttosto arretrato, le dimensioni medie dei produttori sono molto piccole, il che non facilita certo investimenti per l’ammodernamento delle aziende. Manca inoltre ancora una legislazione adeguata per regolare il settore e per uniformarlo a quelli che sono gli standard internazionali.
Oggigiorno in Bosnia Herzegovina ci sono poco più di 3.000 ettari vitati. La principale area vinicola del paese si estende attorno alla antica città di Mostar.
La produzione vinicola bosniaca ammonta a circa 15 milioni di litri all’anno, mentre l’intero settore, comprese quindi importazioni ed esportazioni, muoveva nel 2019 un giro d’affari annuo per un valore di circa 30 milioni di Euro. Le dimensioni del mercato sono quindi piuttosto ridotte. I consumi pro capite di vino sono ancora bassi, circa 6 litri annui ma sono in costante crescita negli ultimi dieci anni.
La produzione bosniaca vede una prevalenza di vini bianchi 55% del totale contro un 45% di vini rossi.
Una parte della produzione nazionale viene esportata, ma si tratta di vini di bassa qualità a buon prezzo. Comunque le esportazioni, che ammontavano a circa 3,5 milioni di litri nel 2019, negli ultimi anni si sono ridotte.
Le principali destinazioni dell’export bosniaco sono i due paesi confinanti: Croazia e Serbia e poi seguono gli altri paesi dell’area balcanica. Le esportazioni verso i paesi dell’Unione Europea sono di piccola dimensione e il principale destinatario è la Germania, dove risiede una forte comunità di bosniaci espatriati.
Lee importazioni, nel 2019, erano pari a 8,6 milioni di litri per un valore di circa 17 milioni di Euro, e provenivano in gran parte dai paesi limitrofi appartenenti alla ex Federazione Jugoslava: Macedonia, Serbia, Montenegro, Croazia, Slovenia.
Le importazioni dai paesi UE, prevalentemente Italia, Germania e Francia sono ancora molto piccole.
I vini d’importazione si consumano in gran parte nella capitale Sarajevo nel canale HoReCa (Hotel, Restaurant & Catering) grazie anche ai turisti e agli uomini d’affari che visitano la capitale bosniaca.
Esistono anche fenomeni diffusi di contrabbando di vini con i paesi confinanti.
Tutti gli analisti prevedono un ulteriore sviluppo del mercato del vino in Bosnia-Herzegovina, tenendo presente che i paesi limitrofi, storicamente e culturalmente affini: Slovenia, Croazia, Serbia, hanno consumi pro capite molto elevati, considerando che la produzione nazionale di vini sta aumentando e, lentamente, anche migliorando, se, infine, i redditi medi della popolazione aumenteranno, le prospettive potranno essere interessanti anche per i vini d’importazione. Certo allo stato attuale i numeri sono veramente simbolici!

 

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