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Angola vino reportIl Mercato del VINO in ANGOLA
Report 2024


Formato: PDF
Prezzo: Euro 38
Codice prodotto: ANG24REP
Pagine: 50
Stato: disponibile

Indice: Dati generali - Rischio paesi - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche  - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi  - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato angolano - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.

 

 

Angola vino databaseIl Mercato del VINO in ANGOLA
Database 2024

Formato: Excel
Prezzo: Euro 27
Codice prodotto: ANG24DB
Numero riferimenti: 50
Stato: disponibile

Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana

 

 

 

 

Il MERCATO del VINO in ANGOLA  Report + Database  a soli Euro 52
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IL MERCATO DEL VINO IN ANGOLA
(Breve introduzione)

L’Angola è un paese di circa 34 milioni di abitanti che fino al 1975 era una colonia portoghese. Ha conosciuto per decenni le devastazioni di una feroce guerra civile, prima per combattere contro il colonialismo portoghese e, dopo l’indipendenza, per le lotte tra le diverse fazioni, sostenute e aizzate dalle superpotenze. Soltanto dal 2002 si è riusciti a porre termine ai conflitti e ad avviare una riconciliazione nazionale. Da allora il paese, che è ricchissimo di risorse minerarie e materie prime energetiche, petrolio e gas, ha conosciuto tassi di sviluppo spettacolari.
Inoltre in questo, come in altri paesi africani,  c’è stata una forte penetrazione cinese. DI fronte alla latitanza occidentale i cinesi, negli ultimi 15 anni hanno portato avanti una strategia di penetrazione molto efficace, da un lato concedevano aiuti concreti: dai prestiti alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali e in cambio ottenevano concessioni a favore di imprese cinesi per lo sfruttamento dei giacimenti di materie prime, per l’insediamento di aziende e comunità cinesi che, di fatto, prendevano in mano interi settori dell’economia di quei paesi. Quali saranno le conseguenze sia geopolitiche che economiche, di questa penetrazione cinese nel continente africano lo vedremo nei prossimi decenni.
L’economia angolana che aveva conosciuto negli anni passati tassi di crescita a due cifre, dal 2014, a causa della caduta dei prezzi delle materie prime energetiche ha subito un forte rallentamento con il PIL che è cresciuto  poco al di sotto del 4%. Il PIL pro capite è attorno ai 2.400 Euro, un valore basso certamente, ma va considerato che è quasi triplicato negli ultimi dieci anni.

La colonizzazione portoghese ha lasciato come sua eredità una forte influenza sulla cucina locale e una conoscenza diffusa del vino che era un prodotto consumato abitualmente da tutta la popolazione angolana e anche se nel mercato delle bevande alcoliche la birra occupa la prima posizione il vino si attesta al secondo posto con una quota di mercato del 30%. L’Angola è, dopo il Sudafrica e la Nigeria, uno dei più importanti mercato per il vino nel continente africano, i consumi pro capite sono pari a 3,8 litri annui.
Non esiste produzione vinicola nel paese anche se in alcune regioni potrebbero esserci le condizioni climatiche adatte alla coltivazione della vite, ma la mancanza di investimenti, la mancanza di infrastrutture adeguate, il fatto che molti territori sono ancora infestati da mine, come conseguenza della lunga guerra civile fanno sì che non ci sia, per ora, produzione vinicola. Esistono comunque fabbriche che imbottigliano vino che importano sfuso soprattutto dai paesi iberici: Portogallo e Spagna.
Il mercato del vino in Angola è quindi costituito tutto da importazioni. Primaria è la posizione del Portogallo, ex paese colonizzatore, avvantaggiato anche dal fatto che nella distribuzione commerciale, soprattutto nella GDO (Grande distribuzione organizzata), che si è molto sviluppata negli ultimi anni, sono presenti diverse aziende portoghesi.  Anche nel settore Horeca il Portogallo ha una posizione dominante in quanto praticamente tutti i ristoranti e gli hotel offrono vini portoghesi.
Le importazioni di vino che erano arrivate negli anni del boom economico, in valore, a circa 100 milioni di Euro l’anno di cui una quindicina riguardavano gli spumanti, si sono ridotte nel 2019 a circa 42 milioni. Per ciò che riguarda  le quote di mercato sono ripartite, in ordine di importanza tra: Portogallo, Sudafrica, Spagna, Italia, Francia e poi tutti gli altri.
La convulsa crescita economica negli anni passati ha fatto emergere una classe media abbastanza ricca da potersi permettere il consumo di quelli che sono ancora, per la gran parte della popolazione angolana, beni di lusso come i vini d’importazione. Il vino si consuma nelle principali aree urbane, a cominciare dalla capitale Luanda, dove si concentra un quarto della popolazione del paese e che da sola rappresenta il 50% del mercato del vino. SI tenga presente che la gran parte del paese è ancora molto arretrato con una rete ferroviaria inesistente, comunicazioni stradali abbastanza precarie, per cui, per ragioni logistiche, il mercato del vino si sviluppa soprattutto nelle città.
Inoltre la crescita economica del paese ha portato anche alla presenza di una consistente comunità di stranieri residenti per ragioni di lavoro a cominciare da una nutrita comunità portoghese che, da sola, conta più di 70.000 presenze. Gli stranieri residenti sono un altro target importante per il consumo di vini, mentre quasi assenti sono i flussi turistici.
I consumatori angolani preferiscono i vini rossi, soprattutto quelli con elevata gradazione alcolica, fruttati e dolci, mentre quelli bianchi e rosati hanno consumi molti limitati.
L’Angola è sicuramente un mercato con grandi prospettive di sviluppo, ma certamente complicato essendo molto difficile intaccare la posizione dominante che hanno i portoghesi e anche perché manca uno dei canali di penetrazione importante per i vini italiani, rappresentato dai ristoranti di cucina italiana, quasi assenti nel paese.

 

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