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Brasile vino reportIl Mercato del VINO in BRASILE
Report 2024


Formato: PDF
Prezzo: Euro 48
Codice prodotto: BRA24REP
Pagine: 84
Stato: disponibile

Indice: Dati generali - Rischio paese - Quadro macroeconomico - Il mercato del vino: caratteristiche principali - La produzione nazionale - Import-Export di vino - Consumo - Dati e statistiche - Normativa di settore - Norme sull’importazione di vino e bevande alcoliche  - Tariffe e barriere doganali - Etichettatura prodotti - Distribuzione commerciale - Canali di vendita del vino - Catene della Gdo (grande distribuzione organizzata) - Settore Horeca (Hotel restaurant and catering) - Negozi specializzati - Formazione dei prezzi  - Comportamento dei consumatori - Tendenze e prospettive - Strategie di entrata nel mercato brasiliano - Fiere di settore - Mass media di settore - Indirizzi utili.

 

 

 Brasile vino databaseIl Mercato del VINO in BRASILE
Database 2024

Formato: Excel
Prezzo: Euro 47
Codice prodotto: BRA24DB
Numero riferimenti: 286
Stato: disponibile

Elenchi, in formato Excel, completi di: nome, ragione sociale, tipologia commerciale, indirizzo, città, telefono, fax, sito web, e-mail, altri dati e informazioni utili di: Importatori - Distributori - Grossisti - Catene della Gdo (Grande distribuzione organizzata) - Operatori settore Horeca - Negozi specializzati al dettaglio e online - Ristoranti di cucina italiana

 

 

 

 

Il MERCATO del VINO in BRASILE  Report + Database a soli Euro 76
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IL MERCATO DEL VINO IN BRASILE
(Breve introduzione)

 

 

Il Brasile è un grande paese, quasi 9 milioni di kmq con una popolazione che supera i 213 milioni di abitanti, fa parte dei cosiddetti BRICS. Paese ricchissimo di risorse naturali come anche di diseguaglianze sociali, il reddito pro capite è attorno ai 9.000 Euro annui. L’economia negli ultimi quindici anni ha avuto una forte espansione che ha portato quasi 30 milioni di brasiliani ad uscire dalla povertà mentre ormai circa metà della popolazione del paese rientra in quella che può essere definita la classe media.
Le due bevande alcoliche più consumate del paese sono la birra e la cachaça, anche se il consumo di vino negli ultimi dieci anni è più che triplicato.
Ogni anno si consumano in Brasile circa 400 milioni di litri di vino. I consumi pro capite sono ancora molto bassi, poco meno di due litri a testa per anno mentre nella vicina Argentina si arriva ai 30 litri per abitante.  Quindi le prospettive di ulteriore sviluppo di questo mercato sono molto interessanti. Il Brasile è, come qualcuno l’ha definito: “una grande promessa” del mercato del vino, una promessa che non ha ancora esplicitato tutto il suo enorme potenziale.
I primi a portare la coltivazione della vite in Brasile furono i Portoghesi nel XVI secolo. Nel XIX secolo gli immigrati italiani e tedeschi portarono i vitigni europei e li impiantarono soprattutto nel sud del paese, nella regione di São Paulo. In Brasile oggi ci sono più di 84.000 ettari vitati e il Brasile è il terzo produttore di vino dell’America meridionale dopo Cile e Argentina. L’85% dei vigneti sono situati nello stato di Rio Grande do Sul vicino al confine con l’Uruguay e in quello Stato si produce il 55% dei vini brasiliani.
Ci sono più di 1.100 produttori di vino nel paese, in gran parte aziende a struttura familiare. In Brasile si producono tra i 200 e i 350 milioni di ltiri di vino l’anno ma la qualità dei vini brasiliani è ancora mediamente bassa, soltanto alcune produzioni di vini bianchi e di spumanti possono competere in termini qualitativi con le produzioni estere.
Una parte di questa produzione viene esportata verso i seguenti paesi, in ordine di importanza: Cina, Regno Unito, Russia, Olanda, Francia, Stati Uniti, Polonia e a seguire gli altri.
Nel 2019 si sono importati circa 133 milioni di litri di vino di cui il 90% è vino imbottigliato. I primi due paesi fornitori sono Cile e Argentina, questi paesi sono favoriti dal fatto che fanno parte del Mercosur, una sorta di mercato comune tra i paesi latinoamericani e quindi non pagano le elevate tariffe doganali che invece gravano sui vini di provenienza europea.
Segue poi il Portogallo favorito dai legami storici che esistono tra l’ex colonizzatore e l’ex colonia. In quarta posizione c’è l’Italia favorita anche dalla presenza nel paese di una forte comunità di italiani immigrati e di numerosi ristoranti di cucina nostrana. I vini italiani maggiormente esportati in Brasile sono il Lambrusco e il Prosecco. Seguono Spagna, Francia, Uruguay e poi tutti gli altri.
Sui vini importati pesa una tassazione molto elevata e un sistema farraginoso di licenze di importazione. Esistono di fatto politiche protezionistiche con barriere, sia tariffarie che non tariffarie, che ostacolano l’importazione di vino per proteggere i produttori locali. La distribuzione del vino è di fatto controllata dagli importatori, la cui figura è tuttavia fondamentale in un mercato dove esistono molti vincoli di carattere burocratico-amministrativo.
I consumatori brasiliani preferiscono i vini rossi che rappresentano il 79% dei vini consumati nel paese, il 14% sono rosati e solo il 7% sono bianchi. Considerano il vino, soprattutto quello d’importazione un prodotto di lusso e di prestigio, anche perché di fatto ha un prezzo elevato. Scelgono il vino più in base al tipo di uva o alla marca commerciale che non in base al territorio di provenienza, quindi le IGT e simili hanno poco senso sul mercato brasiliano in quanto non le riconosce nessuno.
Il consumo di vino si concentra nelle grandi aree urbane del paese: São Paulo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Brasilia. Si tenga presente che ben il 50% del vino importato viene consumato solo nell’area urbana di São Paulo, una megalopoli che supera i 20 milioni di abitanti ma che rappresenta comunque solo un decimo della popolazione brasiliana.
Il 50% del vino si vende nelle catene della GDO: supermercati ed ipermercati, il 30% si vende nel settore Horeca, il restante 20% si vende nei piccoli negozi al dettaglio, nei negozi gourmet, nelle enoteche e on line.

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